Il 28 marzo 2023 si è svolto il Consiglio Comunale di Brescello, dove il vice Sindaco e assessore alla Legalità Storchi ha letto, così da lui stesso definita, una “sorta di relazione di fine mandato” sulla Commissione Consigliare Mista per la Legalità insediatasi nel 2018, voluta dalla giunta Benassi.
Uno degli obiettivi che si era dato questa Giunta era quello che la Commissione avesse la funzione di osservatorio sulla criminalità organizzata, per la formazione di una cittadinanza consapevole sui temi che hanno portato allo scioglimento del Comune di Brescello.
Nella lunghissima e diffusa relazione presentata in Consiglio Comunale, Storchi descrive una comunità che ha “raggiunto la piena consapevolezza” sul tema dell’infiltrazione della criminalità grazie anche alle numerose iniziative svolte dal 2018 ad oggi; inoltre viene citata la lettera che,
nello stesso anno la Giunta, ha spedito ai cittadini, mettendoli in guardia da chi propone “strade facili per trovare risorse economiche” in tempo di crisi pandemica. Secondo la Sindaca Benassi, la lettera ha avuto molto successo tanto da ricevere telefonate e segnali di gradimento da parte di molti cittadini.
Nella relazione di fine mandato, che riassume ben cinque anni di “intenso lavoro”, non si riescono a distinguere le attività condivise dalla Commissione da quelle decise autonomamente dalla Giunta;
inoltre non emerge nessun dato, non un numero e nessun indicatore dal quale si possa desumere il livello di “piena consapevolezza raggiunta dai cittadini” di cui parla l’assessore Storchi. Nemmeno sull’invito fatto ai cittadini a segnalare al Comune “attività sospette” si hanno notizie: pare che di segnalazioni ne siano state fatte “moltissime” ma non si sa in che misura e nemmeno la tipologia;
non si capisce nemmeno se sono state fatte da imprese o da privati cittadini, indicatori utili a
comprendere il fenomeno. Come fa il vicesindaco a parlare di “piena consapevolezza raggiunta”?
Il Gruppo Agende Rosse di Reggio Emilia e provincia, ha sempre proposto e sostenuto che si dovesse tracciare un percorso metodologico rigoroso, analizzando il decreto di scioglimento del Comune di Brescello insieme alla ricerca CROSS dello staff del professore Nando Dalla Chiesa.
Inoltre che fosse necessario porsi degli obiettivi chiari e condivisi, con il supporto di figure esperte stabilendo indicatori di valutazione precisi insieme ad una maggiore assiduità degli incontri, oltre che una apertura alla società civile brescellese. Mancando questi elementi che per noi erano presupposti metodologici fondamentali e non essendo sostenuti dagli altri componenti della
Commissione, abbiamo deciso a suo tempo di abbandonare il tavolo.
Purtroppo la sindaca e il vicesindaco si sono sempre opposti alla proposta di lavorare sul decreto di scioglimento, forse per paura di chissà quali conseguenze, preferendo invece la via più semplice degli eventi al posto di un percorso intellettualmente e politicamente più impegnativo.
Nella sua confusa relazione Storchi non manca però di citare, chissà a quale scopo, le “reiterate, provocatorie e plateali accuse di continuità con il passato” mosse nei confronti della Giunta da chi, secondo Storchi, avrebbe obiettivi personali di carattere politico e professionale. Forse Storchi e la
Benassi dimenticano che due assessori e una consigliera del loro schieramento, hanno firmato il ricorso contro lo scioglimento del Comune di Brescello presentato al Consiglio di Stato dall’ex sindaco Marcello Coffrini: e questo è un fatto! Invece le fantasiose accuse che muove Storchi verso chi avrebbe obiettivi politici e professionali sono un banale argomento fantoccio utile forse a togliere l’attenzione sulla risibile efficacia che ha avuto questa Commissione.
La nostra partecipazione alla Commissione Mista per la Legalità è sempre stata fortemente critica ma propositiva, lavorando e collaborando assiduamente con le associazioni esterne che componevano il tavolo. Cala il sipario sulla Commissione Mista per la Legalità di Brescello, un organismo dalle grandi potenzialità ma con una insufficiente e approssimativa visione politica e con
la pretesa di fungere da osservatorio sulla criminalità ma che alla fine ha organizzato solo qualche evento.
Movimento Agende Rosse, Gruppo Rita Atria di Reggio Emilia e Provincia.
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