La tragedia che ha colpito la città di Genova il 14 agosto 2018 è una catastrofe immane, «annunciata» da molto tempo e con evidenti carenze di prevenzione e soluzioni riparatrici. Oggi si continua a piangere per le 43 le vittime! Sono diretto testimone dell’angoscia vissuta dai famigliari durante la fase di ricerca delle vittime, quando ancora erano dichiarate «disperse» e del penoso rito del «riconoscimento» delle salme presso l’Istituto di Medicina Legale della città. Lo strazio dei pianti presso la camera ardente allestita nel Padiglione Blu della fiera di Genova, con il conforto della preghiera e l’aiuto spirituale dei sacerdoti presenti, di S.E.R. Mons. Nicolò Anselmi, vescovo ausiliare di Genova, e del Cardinale Angelo Bagnasco.
Le esequie con i funerali solenni di Stato solo per 19 delle 43 vittime, si sono svolte il 18 agosto e sono state celebrate dal Cardinale Bagnasco, Arcivescovo della città, che, nella sua omelia, dopo aver portato le parole di preghiera e di vicinanza del Papa rivolte ai genovesi, ha parlato di «tragedia inaccettabile!».
Il saluto alle vittime è stato in realtà inter-religioso, tra «fratelli» di diversa fede, con il rito islamico che l’Imam di Genova ha officiato in ricordo delle vittime di religione islamica.
Nella giornata di lutto nazionale, Genova e tutt’Italia si sono strette in un commosso abbraccio ai famigliari delle vittime, spontanei e scroscianti applausi per i soccorritori, dagli eroici Vigili del Fuoco a tutti i corpi di Polizia, medici, infermieri e volontari del pubblico soccorso.
Lo squarcio provocato al cuore nel capoluogo ligure, che di fatto ha diviso la città in due, ha provocato tante profonde ferite, dalle vittime ed i loro famigliari, ai feriti, agli sfollati, ma Genova è forte, Genova vivrà nonostante tutto, Genova si rimboccherà le maniche com’è abituata a fare, leccherà le sue ferite, non piegherà la testa, ma non potrà mai dimenticare! Genova farà buona guardia affinché tutte le responsabilità siano accertate, vigilerà affinché chi debba pagare paghi!
I genovesi non potranno dimenticare gli allarmi rimasti inascoltati, il coraggio di chi ha denunciato la pericolosità della struttura, l’arroganza di alcuni dirigenti della società che ne cura la gestione e l’incompetenza di progettisti e deputati alla manutenzione colpevoli della loro mancata professionalità, le lacrime di una moglie, un figlio, di un padre, una madre, o un fratello, un pianto arrabbiato, ma nello stesso tempo dolce, amorevole nei riguardi del proprio caro defunto.
I nostri morti non torneranno, e la domanda che ci tormenta è:
Quante Genova ci sono in Italia? Quanti maledetti ponti o cavalcavia sono pronti a fare la stessa fine di quello di Genova?
Ci affidiamo, rispettosi, alle indagini della magistratura, alla competente perizia e professionalità degli investigatori, con il nostro augurio di buon lavoro e la nostra vicinanza al Procuratore capo Dott. Francesco Cozzi.
Il Movimento delle Agende Rosse, è abituato ad urlare «Giustizia e verità!» ed il gruppo “Falcone Borsellino” di Genova, con il direttivo in lutto, si unisce al dolore dei famigliari per la perdita dei loro cari e li affiancherà nella loro sete di verità e di giustizia. Il ponte di Ferragosto è stato un tristissimo ponte, caduto, rotto, spezzato, sbriciolato, non di festa, ma di lacrime! Un pianto rispettoso, urlato o silente, in attesa di una nuova «alba» che, inevitabilmente, verrà!
Giuseppe Carbone
A.R. Genova