Ieri è stato il giorno dello sconforto, oggi è il giorno della rabbia.
È lo scenario peggiore che potessi immaginare e che io avevo paventato già prima della sentenza di primo grado.
La trattativa c’è stata ma non è da considerare un reato.
Paolo, Agostino, Emanuela, Claudio, Vincenzo ed Eddie sono stati sacrificati per una pretesa ragion di Stato, perché hanno creduto che lo Stato non potesse trattare con i criminali mafiosi.
Per potere portare avanti quella scellerata trattativa, che ieri è stata dichiarata legittima, hanno spezzato la vita di Paolo e di tutta la sua scorta.
Ma questo non è uno Stato di diritto, uno Stato che accetta di trattare con l’antistato non può essere considerato tale e purtroppo anche la magistratura è ormai asservita alla politica e non possiamo più avere speranza di Giustizia.
È quello che dirò ai giovani nelle scuole, li inciterò a ribellarsi a tutto questo.
Salvatore Borsellino
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