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Un altro frutto del ricatto – L´Agenda rossa continua a servire

Roma | 8 ottobre 2008
 
Contro la stessa richiesta della Procura Generale della Cassazione accolto il ricorso di Contrada, chiedeva il differimento della pena
 
Corte di Cassazione

Il tribunale della sorveglianza di Napoli deve riesaminare la richiesta di differimento pena avanzata da Bruno Contrada, l’ex numero tre del Sisde condannato in via definitiva a 10 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa.


Lo ha deciso la prima sezione penale della Cassazione, annullando con rinvio l’ordinanza del tribunale di sorveglianza di Napoli che, nel luglio scorso, aveva detto no al differimento della pena. Il tribunale napoletano, con la stessa pronuncia, aveva invece concesso i domiciliari a Contrada, dopo una lunga detenzione nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere.

La Procura generale della Cassazione aveva chiesto di respingere la richiesta di differimento della pena per un anno presentata da Bruno Contrada.

Proprio ieri la Suprema Corte aveva respinto la richiesta del difensore dell’ex funzionario del Sisde volta ad ottenere una revisione del processo.

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